Boccia Paralimpica e Bocce Paralimpiche sono discipline in piena ascesa. Numeri in crescita, infatti, dal 2017 al 2020, sia per il movimento degli atleti con disabilità grave e gravissima (cerebrolesi, tetraplegici, atleti con patologie neurologiche) sia per la specialità riservata ai disabili fisici, intellettivi e sensoriali.
La Federazione Italiana Bocce, su impulso del presidente Marco Giunio De Sanctis, ha dato avvio a politiche volte ad esaltare le enormi potenzialità della disciplina sportiva, a lungo inespresse, e visto crescere il numero dei praticanti con disabilità del 240% in tre anni. I dati parlano chiaro.
L’attività sportiva della Boccia, disciplina che rientra nel programma dei Giochi Paralimpici sin dal 1984, è passata dalla FISPES alla Federbocce all’inizio del 2018. Oltre ai numeri, con 168 atleti e 38 società affiliate, è cresciuta anche la qualità tecnico-agonistica.
Dal 2018, infatti, sono state organizzate già due edizioni della competizione internazionale ‘Regional Open Boccia’ di Olbia, i campionati italiani e diversi tornei territoriali.
L’Italia, inoltre, con uno dei suoi atleti di punta, Mirco Garavaglia (argento al Regional Open di Olbia 2018 e quinto al World Open di Montreal nel 2019), ha sfiorato l’accesso a Tokyo 2020, edizione che vedrà il maggior numero di partecipanti. Il rinvio dei Giochi di un anno, però, potrebbe riaprire le graduatorie di qualificazione, riaccendendo la speranza dei colori azzurri di prendere l’aereo per il Giappone.
Dal 2018, inoltre, anche altri azzurri hanno ottenuto ragguardevoli risultati: Mauro Perrone si è qualificato ai Mondiali di Liverpool nel 2018 nella categoria BC1, mentre, Claudia Targa, Ciro Montanino e Diego Gilli (BC1 e BC2) hanno vinto il bronzo al Regional Open di Olbia nel 2018.
I disabili fisici, invece, sono passati da 70 (52 Sitting e 18 Standing) del 2017 a 212 (113 Standing e 99 Sitting) del 2020, con una crescita costante nel corso degli anni.
Il numero degli atleti con disabilità intellettiva, invece, è arrivato a 1.086 nel 2020, il doppio rispetto al 2018. Tra i sensoriali, nel 2017 nessun atleta rientrante nella categoria dei Sordi era tesserato alla FIB, mentre oggi sono 19.
La forte ascesa del movimento paralimpico emerge con maggiore chiarezza guardando al totale dei numeri poc’anzi citati: nel 2020 i praticanti sono oltre 1.500: tra i 200 tesserati della Boccia Paralimpica e i 1.317 delle bocce paralimpiche.
Ovviamente, non solo cifre, ma anche qualità del lavoro. Dall’impulso della Federazione Italiana Bocce e dall’impegno delle tante società, sono tantissimi gli appassionati con disabilità a giocare a bocce al fine di prepararsi alle competizioni agonistiche, siano esse di Boccia Paralimpica, che può giovarsi di uno sponsor del calibro di ‘BMW Specialmente’, che di Bocce Paralimpiche, vista la piena adattabilità al gioco delle bocce da parte di tutte le tipologie di handicap.
Le categorie della Boccia Paralimpica sono quattro e si basano sul livello di disabilità. Nella categoria BC1 possono lanciare la boccia con la mano o col piede e avere un assistente, che orienta la carrozzina a seconda delle indicazioni. Nella BC2 si gioca con la mano e non c’è l’assistente. Nella BC3 gli atleti non sono in grado di afferrare o lanciare la palla, così con un movimento del braccio possono spingere la palla, utilizzando anche uno scivolo. L’assistente, di spalle al campo, esegue ciò che gli viene chiesto dal giocatore. Nella categoria BC4, categoria in cui non è previso l’assistente, gli atleti hanno una disfunzione grave del movimento in tutti e quattro gli arti con poco controllo del busto, ma una sufficiente abilità nel lanciare la boccia.
Nel luglio 2019, a Torino, si sono tenuti i tricolori di Boccia Paralimpica, per la cui partecipazione, per la prima volta, sono stati inseriti metodi meritocratici a livello territoriale. Analoga situazione per i campionati italiani di Bocce Paralimpiche, disputati al Centro Tecnico Federale di Roma nell’ottobre 2019.
Sempre su spinta del presidente federale, per rendere le competizioni il più possibile eque, gli atleti si sono sottoposti alle Classificazioni funzionali. Un grande risultato, per la perequazione degli atleti nelle competizioni, su cui il lavoro della FIB è stato intenso e tenace.
In crescita anche il numero delle società che praticano le specialità paralimpiche. La Boccia Paralimpica, nel 2020, annovera 38 club (dai 13 del 2017); nelle Bocce paralimpiche, invece, operano 134 team (nel 2017 erano 42).
Per la promozione del movimento paralimpico, ma anche femminile e giovanile, grande intuizione del nuovo corso federale sono stati i CAB. Al momento, sono venti le società bocciofile riconosciute Centri Avviamento Bocce, ovvero circoli che hanno, tra i propri tesserati, almeno cinque donne, cinque giovani e cinque disabili, nonché garantiscono la totale accessibilità dell’impianto.
La Boccia Paralimpica si gioca in palestra su un campo largo 6 metri e lungo 12,5 metri. Le bocce, che hanno un peso di 275 grammi e una circonferenza di 27 centimetri, sono morbide al tatto per favorire una migliore presa e semplicità d’uso.
Le Bocce Paralimpiche, invece, rientrano nella specialità Raffa, anche se nei programmi della FIB si sta facendo strada l’idea di allargare il movimento alla Petanque.
Sin dall’inizio del nuovo corso federale, Marco Giunio De Sanctis, tra i massimi esperti del mondo paralimpico e conscio delle potenzialità dello sport delle bocce, ha puntato alla più ampia apertura dello sport delle bocce agli atleti con disabilità.
Il presidente, così, nel corso del mandato, al fine di allargare la pletora di nuovi atleti, ha firmato diversi protocolli d’intesa. Una serie di collaborazioni che testimoniano l’apertura del mondo delle bocce ad enti, federazioni e associazioni dedite alle persone con disabilità, a cui far conoscere uno sport praticabile da tutti.
La FIB, in particolare, ha avviato collaborazioni con la Federazione Italiana Sport Paralimpici degli intellettivo-relazionali (FISDIR) per gli atleti con disabilità intellettiva (categoria dei DIR), la Fondazione ‘Don Carlo Gnocchi’, l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (FISPES), la Federazione Italiana Wheelchair Hockey (FIWH) e l’Associazione Nazionale tra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL).
Altre intese sono state sottoscritte con la Federazione Sport Sordi Italiani (FSSI) e Special Olympics, i cui atleti con disabilità, pur tesserati alla Federbocce, hanno conservato la propria autonomia.
Nell’immediato futuro delle discipline paralimpiche, un’idea ambiziosa della FIB: l’organizzazione, per la prima volta, dei campionati italiani a squadre. Un modo per permettere a questa disciplina di esprimere, sempre più, la sua peculiare caratteristica di sport aggregativo e d’integrazione.