"BocceMore", Garavaglia: "Mi piacerebbe che si parlasse di più di sport paralimpico in tv"
Mirco Garavaglia, classe 1997, atleta dell'A.S.D. Polisportiva Superhabily di Boccia Paralimpica, è il quinto ospite della rubrica di approfondimento “Bocce More”.
In che occasione e a che età hai iniziato a praticare la Boccia Paralimpica?
L’incontro con questa meravigliosa disciplina è avvenuto a 17 anni, grazie al mio fisioterapista Matteo Zanetti quando, la Asd Polisportiva Superhabily (società alla quale appartengo tutt'ora), ha iniziato l'attività della Boccia Paralimpica in una palestra di Magenta (MI). Dopo i primi allenamenti mi sono subito appassionato a questo sport.
Cosa rappresenta per te lo sport e quanto è importante nella tua vita?
Per me lo sport è un Amico con cui trascorro molto tempo della mia vita: mi stimola, mi entusiasma e mi apprezza con le mie qualità, suggerendomi anche nuove abilità.
Cosa insegna uno sport come la Boccia Paralimpica?
Mi ha insegnato, e continua a farlo ogni giorno, non solo ad affrontare ma a superare, con spirito positivo, le difficoltà; mi aiuta sempre ad adattarmi alle circostanze cercando le soluzioni più opportune. Avendo una disabilità fisica importante, la Boccia mi ha offerto la possibilità concreta di vivere le esperienze sportive con impegno e divertimento.
Negli ultimi anni lo Sport Paralimpico è cresciuto moltissimo. Cosa faresti se avessi potere decisionale per dare maggiore visibilità?
Mi piacerebbe che si parlasse di più di sport paralimpico nelle trasmissioni in TV: non solo nelle trasmissioni dedicate allo sport, ma anche in altri contesti. Lo sport paralimpico ha e deve avere la stessa importanza dello sport per normodotati. Credo sia fondamentale massimizzare la diffusione dello sport paralimpico in età scolastica,, portando testimonianze in presenza vissute proprio dagli stessi atleti paralimpici. Diciamo che nei miei sogni lo Sport Paralimpico dovrebbe diventare parte dei programmi ministeriali, aiutando così a sensibilizzare le persone fin da piccoli, per educare e per creare insieme una cultura della disabilità intesa come accettazione e valorizzazione della diversità.
“il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei”… In generale, nella vita, tudove vorresti andare e da dove vorresti toglierti?
Vorrei togliermi dai luoghi che presentano barriere architettoniche, perché purtroppo ce ne sono ancora troppe. Sogno un luogo totalmente accessibile, al caldo e al mare. Ogni primo passo che vivo nel presente, dall'allenamento alle gare di Boccia, dallo studio alle mie passioni di musica, cinema e arte, è un tassello per togliermi da dove sono e per costruire il mio futuro.
Se avessi due bacchette magiche , una per te e una per gli altri…Cosa chiederesti per te e cosa per gli altri…
Per me, per gli altri e per il mondo intero vorrei regnasse la Pace. Una guerra non è mai giusta. La Pace è un valore e “può durare solo dove i diritti umani sono rispettati, dove il popolo non ha fame e dove individui e nazioni sono liberi”.
Dal 2017 la Fib ha fatto tantissimo per il movimento paralimpico boccistico, intraprendendo un discorso promozionale che ha permesso una crescita esponenziale delle Bocce Paralimpiche e della Boccia Paralimpica. Sei orgoglioso di tutte le iniziative che vengono intraprese?
La Fib crede molto nella Boccia Paralimpica sostenendo ogni iniziativa che si svolge sui territori localmente e ha stipulato anche protocolli d'intesa con importanti associazioni che si trovano in tutta Italia. Tutte ottime iniziative che in questi ultimi anni hanno permesso alla boccia di farsi conoscere sempre di più, appassionando nuove persone. Infatti il numero di atleti sta aumentano molto.