Sara Ferrera, classe 2003, atleta dell’A.B. Genovese, team della categoria A femminile della Petanque, è la quinta ospite della rubrica di approfondimento “Bocce More”.
Come hai iniziato a giocare a bocce? Perché hai scelto proprio questo sport, in particolare la disciplina Petanque?
“Ero molto piccola, avevo 10 anni. Una mia maestra delle elementari, visto che la scuola era vicino al centro sportivo, ci ha portato a fare una prova e da lì abbiamo iniziato a giocare a bocce. All’inizio eravamo in tanti e poi piano piano siamo rimasti in pochissimi. Mi sono subito appassionata e non ho più smesso. Nel mentre facevo anche altri sport (pallavolo e tennis), ma non ho mai smesso di giocare a bocce. Ho scelto la disciplina Petanque perché qui a Genova non ho mai visto bocciofile che hanno campi di Raffa, però sicuramente ci sono tanti campi del Volo, ma non mi ha mai ispirato. Non ho avuto un valido motivo per fare qualcos’altro”.
Quale è stato il tuo miglior risultato, la tua grande gioia sportiva? Quali sono le tue ambizioni?
“Il primo è stato il bronzo nei campionati italiani coppie nel 2017 e individuale nel 2016. Essendo da sola e arrivare a un bronzo mi ha reso orgogliosa. Il secondo miglior risultato, invece, lo scorso anno, quando con l’A.B. Genovese abbiamo vinto il campionato di Serie A delle donne. Questo successo mi ha dato più gioia di tutti. Punto ad andare in Nazionale. E’ il mio sogno fin da quando ero piccola”.
Oltre alle bocce, cosa fai nella vita e quali sono i tuoi obiettivi futuri?
“Al momento sto terminando gli studi in un liceo scientifico. Non sono sicura al 100%, ma ho già in mente di iscrivermi a ingegneria biomedica. E’ la facoltà che mi ha ispirato più di tutte, quindi punto tutto su questa”.
Se tu fossi un opinion leader che messaggio lanceresti?
“Penso sia molto importante l’uguaglianza, che può essere di genere, necessaria sicuramente. Ma anche uguaglianza di nazione, nessuno deve avere privilegi rispetto ad altri. Questo penso sia un messaggio importante da trasmettere”.
Sei molto “social”? E sei fidanzata, vero? Come vi siete conosciuti?
“Sì, sono molto social. Ho sia Facebook che Instagram. Il mio ragazzo non l’ho conosciuto a scuola, avevamo una compagna in comune e lo conoscevo già da quasi sei anni, ma stiamo insieme da uno e mezzo più o meno. Era un amico che non è più amico. Se mi segue quando gioco a bocce? Sì, quando può c’è sempre. L’ultima volta che mi è venuto a vedere era nell’ultima giornata di campionato, giocavamo in casa ed ha fatto il tifo per me”.
Immaginiamo che tu ora lavorassi. Cosa faresti con il tuo primo stipendio?
“Un viaggio. Mi piacerebbe andare in Brasile oppure in Giappone. Mi affascinano questi luoghi perché penso siano diversi per molti aspetti, con una cultura diversa. Con chi ci andrei? O con il mio ragazzo, con la mia famiglia o con mia sorella o i miei amici”.