De Sanctis a La Repubblica: “Le bocce sono uno sport sociale meritano più attenzione”
Sull'edizione digitale di Repubblica a questo link, l'intervista del presidente federale Marco Giunio De Sanctis, che si riporta di seguito.
Non ci sta Marco Giunio De Sanctis, presidente della Fib, Federazione italiana bocce, al suo secondo mandato. E lo spiega: “Ho scritto una lettera al Ministro per lo Sport, Andrea Abodi, e per conoscenza al Coni, al Dipartimento per lo Sport e a Sport e Salute nella quale spiego la mia insoddisfazione riguardo ai contributi 2023. Non credo che la Federazione Italiana Bocce, con tutti i risultati agonistici ottenuti in questa stagione, ovvero nove medaglie d'oro ai Mondiali e tre agli Europei, meriti un trattamento del genere. Mi aspettavo molto di più a livello di contributo ordinario. Non è possibile che ci siano 15 milioni in più rispetto al 2022 e di questi non sia stato distribuito nulla alla nostra Federazione. Ricevere solo il trentesimo contributo (3,5 milioni) pur attestandoci tra le prime dodici Federazioni sportive a livello di tesserati, affiliati, competizioni svolte e risultati ottenuti, non lo ritengo assolutamente equo. C'è qualcosa che non va. Noi siamo una Federazione estremamente accessibile, popolare, con una grande storia e tradizione e con un bacino di utenza incredibilmente vasto (non agonistico). Pertanto non ci riteniamo accontentati e soddisfatti, per ciò che la Fib rappresenta a livello sociale, oltre che sportivo. E dico tutto questo non per fare polemica ma in maniera oggettiva, perché tutelo il mio movimento come fa ogni presidente federale, sperando che le istituzioni preposte considerino la possibilità di una revisione contributiva più correlata alla rilevanza delle federazioni sportive nazionali”.
Ma ci sono altre due questioni che lo turbano all'inizio del 2023: “Siamo rimasti in sospeso su due problemi importanti, da una parte il contributo di 150.000 euro per i due eventi mondiali dello scorso attraverso un decreto dell'ex sottosegretaria Valentina Vezzali, che è stato messo in bilancio e ancora non è stato erogato, mi si dice per un problema di carattere burocratico. Dall’altra, il progetto più ambizioso, ovvero il trasferimento della Federazione (ora in via Vitorchiano, ndr) al Centro Tecnico Federale di Roma-Eur. Sarebbe un guadagno per tutti, anche e soprattutto per Sport e Salute, perché lasceremmo i locali attuali. Abbiamo bisogno, però, di un contributo finalizzato per iniziare i lavori. Prospettare la riqualificazione di uno dei centri boccistici più importanti del mondo, prevedere al suo interno gli uffici centrali e territoriali (Lazio/Roma), implementare la foresteria ed elevare l’area a struttura sportiva polivalente significa, finalmente, esaltare l’intera area a fiore all’occhiello sia del mondo delle bocce sia di una città straordinaria come Roma. Attendo con ansia detti contributi, anche perché il progetto del Centro Tecnico capitolino risale a cinque anni fa e ha già ricevuto un assenso ufficiale da parte di Roma Capitale in sede di deliberazione degli impianti romani oggetto di finanziamento attraverso i fondi del Pnrr”.
L’attività 2023 della Federazione Italiana Bocce intanto sta per cominciare: “Mi riferisco ai campionati di serie (Raffa, Volo e Petanque), ed agli altri campionati a squadre, con due novità: l’Elite femminile e la Serie B della Raffa. Stiamo andando sempre più verso la direzione dei campionati di squadra, perché riteniamo lo sport delle bocce un perfetto ibrido tra sport individuale e di squadra, ma certi che nelle manifestazioni societarie emerge la vera ricchezza e le componenti essenziali della nostra antica e popolare disciplina”.