Scudetto Sitting-Standing alla Bassa Valtellina, De Sanctis: "Il movimento deve crescere"
La Bassa Valtellina vince lo scudetto Sitting-Standing al termine della prima edizione del Campionato Italiano di Società di bocce paralimpiche, disputato al Centro Tecnico Federale di Roma.
La formazione lombarda ha battuto per 6-2 in finale, nel derby regionale, la formazione dello Sperone Neirano. Sul gradino più basso del podio le società: Oltre gli Ostacoli Benevento e Motta ASD Treviso.
Ai nastri di partenza della kermesse tricolore a squadre anche l’Ascip Ostia e l’Avis Campobasso.
La Bassa Valtellina, prima del successo in finalissima, ha battuto l’Ascip Ostia per 8-0 e la Motta Treviso per 5-1; mentre, lo Sperone Neirano aveva superato, prima dell’atto finale della kermesse, l’AVIS Campobasso per 7-1 e la Oltre gli Ostacoli Benevento per 5-1.
I neo-campioni d’Italia a squadre Sitting-Standing sono: Danilo Alberti, Paolo Cornaggia, Fiorenzo Riva e Angelino Bertolazzo col tecnico Renzo Luzzi.
Il Direttore di manifestazione è stato Davide Matteocci, arbitro nazionale dell'AIAB Lazio.
“I complimenti vanno ai vincitori e alle squadre che, per la prima volta, hanno preso parte al Campionato Italiano di Società Sitting-Standing – ha affermato il presidente federale Marco Giunio De Sanctis, che ha assistito alla finalissima tricolore insieme al consigliere federale Vincenzo Santucci – È un movimento, quello Sitting e Standing, che deve ancora pienamente svilupparsi. Le potenzialità ci sono per avvicinare alla disciplina più società e atleti. Occorre lavorare, in tal senso, promuovendo la specialità e rendendo i bocciodromi pienamente accessibili. Le società bocciofile devono sfruttare meglio l’opportunità che la FIB concede relativamente alla certificazione dei Centri Avviamento Bocce. In questa prima edizione del Campionato di Società sono state otto le squadre iscritte, sei quelle che hanno partecipato per via delle defezioni di due società. È normale che, trattandosi di un campionato italiano, già dall’anno prossimo si dovrà lavorare affinché il numero di società iscritte e di atleti debba necessariamente aumentare. Infine un plauso particolare a Roberto Antonini, grande campione della raffa con cui ho avuto l’onore e il piacere di condividere in passato un percorso di alto livello, il quale ha preso a cuore il movimento paralimpico dimostrando le sue doti eccellenti anche come uomo e testimonial della disabilità”.