Bocce paralimpiche, la grinta di Cornaggia: "Sport fortemente inclusivo, io gareggio tra i normodotati"
Paolo Cornaggia, atleta delle bocce paralimpiche, specialità Sitting, riparte dal titolo italiano a coppie, conquistato nell’ottobre 2019 insieme al compagno Fiorenzo Riva. “Il 2020 è stato un anno particolare – ha affermato il portacolori della Bassa Valtellina Sondrio – Speriamo che nel corso del 2021 potremo ritornare a gareggiare con continuità e, magari, anche a poter disputare nuovamente i campionati italiani di bocce paralimpiche. Ho voglia di rimettere il titolo in palio e misurarmi ancora una volta con gli altri atleti per la conquista di una manifestazione così importante”.
Cornaggia, nella propria vita, ha smesso due e ricominciato tre volte a giocare a bocce. “Ho iniziato a praticare questa disciplina sportiva a 15 anni alla Bocciofila Vignarola, vicino casa e sui campi all’aperto, prima dell’incidente che mi ha costretto sulla sedia a rotelle”, racconta il giocatore lombardo.
“Ho giocato fino a 20 anni per riprendere a 27, quattro anni dopo lo sfortunato incidente automobilistico – il suo ricordo – Ho avuto un’altra pausa, prima di ricominciare di nuovo a 40 anni senza più smettere”.
L’atleta di Cosio Valtellino, dopo l’incidente automobilistico, ha corso coi gokart e ha praticato anche il tiro con l’arco, “ma la passione per le bocce è stata sempre un forte richiamo”, ha sottolineato.
“Attualmente mi alleno un paio di volte a settimana insieme ai normodotati – ha affermato Cornaggia – Ho vinto anche qualche gara a coppia e ora gioco nella categoria B”.
“A dire il vero, ho sempre giocato con i normodotati, perché ho scoperto il mondo paralimpico della nostra disciplina soltanto tre anni fa. In tanti anni in questo mondo, mai nessuno mi aveva detto che esisteva un movimento per le persone con disabilità – le parole di Cornaggia – Mi sono subito sentito a mio agio e, oltre al titolo italiano di Roma, ho perso anche una finale individuale tricolore a Perugia”.
“Lo sport mi ha sempre aiutato a vivere meglio, sia prima che dopo l’incidente – ha ammesso il 56enne lombardo – Il nostro movimento deve ancora espandersi, considerando le enormi potenzialità. Il presidente federale Marco Giunio De Sanctis crede molto nel paralimpico e questo è fondamentale per il futuro di questo movimento. Credo che, negli ultimi tre anni, si siano gettate le basi per promuovere le bocce paralimpiche. Un lavoro da continuare non appena l’emergenza sanitaria lo consentirà, affinché il movimento boccistico paralimpico possa crescere come merita nell’ambito di una disciplina estremamente accessibile”.
“Le bocce sono uno sport fortemente inclusivo, considerando che una persona con disabilità può giocare e vincere contro un normodotato, come spesso è successo a me nelle competizioni a coppia”, ha concluso Cornaggia.