Bocce paralimpiche, Tornusciolo ‘Oltre gli Ostacoli’ nello sport e nella vita
Angelo Tornusciolo, 46 anni, imprenditore, atleta di bocce paralimpiche nella specialità Sitting. Portacolori della società ‘Oltre gli Ostacoli’ di Benevento, il giocatore sannita ha le bocce nel sangue.
“Ho iniziato ad appassionarmi allo sport delle bocce sin da ragazzo – ha affermato l’atleta campano – Mio padre Bruno gioca alla Ferrini Benevento ed è stato anche in categoria A. Oltre a seguirlo, sono sceso in campo per la prima volta da bambino. Ho giocato per qualche anno e assistito a tante gare a cui partecipava mio padre”.
“A 15 anni ho avuto una mielite e, da quel momento, sono stato costretto alla sedia a rotelle – il racconto di Tornusciolo – Ho ricominciato a giocare a 25 anni, spinto da Angelo Cifiello, promotore delle bocce paralimpiche nella provincia beneventana. Da venti anni gioco e mi diverto”.
“Siamo un buon gruppo – le parole del portacolori della società Oltre gli Ostacoli – Ci alleniamo un paio di volte a settimana. Non abbiamo un bocciodromo di riferimento, quindi giochiamo laddove troviamo spazio. Anche se, per la verità, spesso ci rechiamo a Calvi, una cittadina in provincia di Benevento”.
Il risultato più importante conquistato da Angelo Tornusciolo è un terzo posto ai campionati italiani nel 2015, ma la voglia di emergere è sempre intatta. “Ero stato invitato al torneo nazionale paralimpico FIB-ASI, che è stato rinviato a causa dell’emergenza sanitaria – le parole dell’atleta sannita – Mi sarebbe piaciuto tornare a gareggiare nella splendida location del Centro Tecnico Federale di Roma. Spero di poterlo fare quanto prima”.
“Lo sport delle bocce ha caratterizzato la mia vita, perché tra me e mio padre ho sempre sentito parlare di questa disciplina a casa – ha concluso Angelo Tornusciolo – Allenarmi o giocare a bocce è stata sempre la mia valvola di sfogo in una vita abbastanza impegnata”.
Tornusciolo, infatti, è padre di due fanciulli di 10 e 7 anni; di professione è tecnico ortopedico e, qualche anno fa, ha anche gestito un centro d’accoglienza, “la mia vita è sempre stata socialmente impegnata tra famiglia, lavoro e bocce”.
“Nell’ultimo anno, come tutti, ho cambiato radicalmente le mie abitudini – ha concluso il 46enne – Ma anche da casa mi sono sempre mantenuto in attività, sia cercando di giocare a bocce quando possibile, sia nel reinventarmi. Ho una nuova idea su cui sto lavorando, ovvero l’apertura di una RSA per anziani, che sicuramente mi toglierà tempo. Ma lo sport e le bocce resteranno sempre il mio angolo dove andare a sfogarmi e divertirmi con il gruppo di amici con cui da oltre venti anni condividiamo la stessa passione”.