Elisa Luccarini: 'Mi impegnerò a valorizzare le più giovani'
Prosegue il magic moment di Elisa Luccarini, vincitrice per la quinta volta (la terza consecutiva) della classifica delle gare nazionali. La pluricampionessa mondiale sta attraversando un periodo d’oro, costellato di successi. E poco importa se il mese scorso, a Bergamo, ha perso il titolo italiano contro la sua compagna della Bentivoglio, Marina Braconi, con la quale però disputerà i prossimi World Games di Wroclaw (Breslavia): "Per scaramanzia avevamo già festeggiato la sera precedente la finale. Eravamo troppo felici, perché, comunque fosse andata la partita, avrebbe vinto sempre la nostra società”. Gli ultimi anni si sono rivelati particolarmente favorevoli all’atleta di Vignola. “Ho raggiunto finalmente la mia serenità, il mio equilibrio interiore. Inoltre alla Bentivoglio ho trovato un ambiente splendido, che ha contribuito ad accrescere la mia tranquillità”, afferma la Luccarini, la quale ha vinto, durante la stagione, una gara maschile e cinque femminili (oltre ad essersi aggiudicata numerosi piazzamenti di rilievo). Sempre con la Bentivoglio ha conseguito il secondo posto al Campionato Italiano di Seconda Categoria: “È stata un’esperienza straordinaria, che mi ha arricchito ulteriormente. Complimenti ai vincitori della Cacciatori, che si sono imposti dopo i tiri al pallino: davvero corretti ed umili, da prendere come esempio”. Tra poco più di tre settimane avranno inizio i World Games che, anche per un’atleta navigata come lei, rappresentano ugualmente un banco di prova importante: “Quando si partecipa a manifestazioni di così alto profilo non si giunge mai “troppo” preparati. Da un lato è positivo, perché si evita di cadere nell’abitudine”. Sono lontani, però, i tempi in cui la Nazionale italiana era la regina incontrastata del panorama mondiale: “Il divario rispetto alle altre rappresentative non c’è più”, dichiara l’Azzurra. “Le atlete cinesi, ad esempio, sono tutte professioniste e fanno parte delle squadre di tutte le specialità: dispongono di una notevole preparazione fisica, oltre che tecnica. Fino ad oggi al team Azzurro della Raffa è mancata la scuola del Volo. Sono pochissime le atlete sicure in questo fondamentale. Ritengo che nella nostra specialità si debba imparare molto da quella del Volo e mi auguro che molta attenzione venga riservata alla preparazione atletica”. Comunque Elisa Luccarini guarda al futuro con ottimismo: “Dopo tanto tempo abbiamo un Ct (Germana Cantarini, ndr) che conosce perfettamente le nostre peculiarità e le nostre esigenze. Noi atlete siamo troppo individualiste e questo costituisce un grosso limite. Occorre maggiore aggregazione. Rispetto al passato, però, qualcosa è cambiato. In Nazionale siamo diventate un gruppo, perciò affronteremo la competizione con un altro spirito, pur essendo consapevoli che il tempo per affinare la nostra preparazione è esiguo”. La campionessa modenese, che ricopre anche l’incarico di componente della commissione femminile della Raffa, dichiara: “Il mio obiettivo è scovare nuovi talenti, misurarmi con nuove avversarie. Mi piacerebbe percorrere l’Italia per aiutare le giovanissime ad emergere. Ricevo quotidianamente numerosi messaggi da parte loro: avverto la necessità di fare qualcosa per il movimento. I World Games di Wroclaw potrebbero essere anche gli ultimi della mia carriera, in quanto è giusto aprire la strada alle più giovani”. Elisa Luccarini nutre, nei confronti delle bocce, una passione che va ben oltre l’aspetto agonistico: “Dedico i miei successi al gruppetto di amici e amiche che mi segue da sempre. E poi, ovviamente, alla mia famiglia e a mio padre (per decenni uno degli esponenti di spicco della Raffa, ndr) in modo particolare. Se gioco a bocce è perché siamo entrambi uniti dallo stesso sentimento per questo mondo”. Infine una curiosità: “Forse non tutti sanno che, quando mio papà era già un veterano dell’Italia, il nostro presidente federale muoveva i primi passi nella Nazionale”. Ma, da allora, molte cose sono cambiate: “Vivrò i World Games come un traguardo. Non importa quanto sarà gravoso il mio compito: c’è un fine in ciò che faccio ed è quello di provare a costruire un futuro per le più giovani. Vorrei cercarle ovunque e mostrare loro quanto sia affascinante il nostro sport”.