Le atlete coraggiose della Ponte Ammiraglio
La bocciofila sorge a pochi passi dalla parrocchia davanti alla quale fu assassinato don Pino Puglisi. Conta una sessantina di soci, tra cui una decina di giovani e una quindicina di donne. Queste ultime, che lottano per accedere alle final four, rappresentano l'orgoglio di Palermo e dell'intera Sicilia. “Oltre alla nostra squadra della Ponte Ammiraglio, in Regione ne esistono altre due femminili, quella di San Vito Lo Capo, guidata da Nicola Pecorella e quella di Messina, condotta da Nico Rotondo”. A parlare è la responsabile femminile della società palermitana, Lindia D'Andrea (per tutti semplicemente Linda). Nativa di Foggia ha seguito il marito, maresciallo dei carabinieri, nei suoi trasferimenti, prima a Novara e poi a Caltanissetta. “A Palermo ho però piantato le mie radici e quattro anni fa è partito il progetto con la Ponte Ammiraglio”. Sostenuta con vigore dalla Fib Palermo, presieduta da Andrea Fragiglio e dal Comitato Regionale, “Donna Linda” è riuscita nell'impresa di fare accettare le donne nello sport. “Il nostro presidente societario ha dovuto battere i pugni sul tavolo, perché venissero riconisciuti i nostri diritti. In Sicilia, infatti, la condizione delle donne è difficilissima”. Lasciata sola anche dall'amministrazione locale, “la Ponte Ammiraglio si autofinanzia, con la speranza un giorno di ottenere i requisiti per diventare un Cab”. La bocciofila opera in un contesto molto problematico: “La vita nel quartiere è dura, noi ci adoperiamo affinché i giovani abbandonino la strada e le compagnie pericolose. Viviamo lo sport come forma di riscatto sociale e ci adoperiamo per diffondere tale concetto”. Tuttavia qualcosa sta cambiando: “Ora sono gli uomini a voler giocare con noi. Per parte nostra va detto che nella bocciofila ci sentiamo protette”. La Ponte Ammiraglio, inoltre, è attiva nelle scuole e promuove iniziative a favore dei disabili. “La nostra è una piccola società. Per realizzare le tre corsie di gioco abbiamo fatto affidamento sulle nostre forze e sui fondi del Credito Sportivo”. Ai politici palermitani, “Donna Linda” rivolge un appello accorato: “Troppi sono gli impianti sportivi chiusi e inutilizzati: riapriamoli per rilanciare gli alti valori dello sport. Contribuiremo così a formare una realtà migliore”. Il leitmotiv delle atlete palermitane riecheggia con forza: “Umiltà, coraggio, orgoglio”.