La campionessa Sanela Urbano discute la tesi sulle bocce
Le bocce entrano nell'ateneo. Nel senso proprio del termine: ad averle introdotte all'università è stata la campionessa europea della specialità Raffa, Sanela Urbano, neolaureata in scienze motorie a Tor Vergata. Titolo della tesi discussa dall'atleta: “La storia delle bocce: dalle origini fino ad oggi”. Perché questo titolo? “Desideravo rendere omaggio al mio sport, a cui sono legata profondamente”. Il suo rapporto con le bocce risale a ventuno anni fa, quando Sanela aveva solo quattro anni: “Ad avermi trasmesso la passione è stato mio padre”. Sportiva nata, la giovane giocatrice, appartenente alla R. Olsaretti, ha praticato anche il calcio a livello dilettantistico: “Il pallone è l'altra mia grande passione”. In ambito boccistico la venticinquenne laziale può esibire un palmares piuttosto ricco, a dimostrazione del fatto che, di strada, ne ha già percorsa parecchia.
La neolaureata Sanela Urbano
Nella sua bacheca annovera infatti tre titoli italiani U18 femminili, un titolo nazionale senior nell'allora categoria D femminile, uno scudetto femminile con la società Roma Nord e il titolo europeo nella specialità coppia femminile. Quest'ultimo conquistato lo scorso settembre, a Innsbruck, in coppia con Chiara Morano. “L'esperienza europea non è racchiusa soltanto nei cinque giorni della competizione, ma è incluso nell'intero percorso di formazione che mi ha consentito di arrivare fin lì: gli allenamenti, la preparazione sia sotto l'aspetto fisico, sia sotto quello psicologico. La convocazione agli Europei si è rivelata tanto inattesa quanto desiderata. Il traguardo raggiunto mi ha arricchita ulteriormente e si è trattato di un successo che custodirò con me per tutta la vita”. Non esiste, per la campionessa di Sora, una vittoria più bella delle altre: “Sono state tutte molto significative, in quanto mi hanno lasciato memorie indimenticabili, seppure di genere diverso”. Si allena costantemente: “Sul piano fisico quasi tutti i giorni e programmo il lavoro in base al periodo e alle gare alle quali partecipo”. Preparazione meticolosa e vita da atleta: “Ai più giovani consiglio di avvicinarsi con impegno, dedizione e passione. E poi con spirito di sacrificio, come accade per qualsiasi altro sport”.