La storia dei campionati della raffa
Tutto ebbe inizio nel 1985, quando alla guida della Federazione Italiana Bocce c’era Sandro De Sanctis, padre del presidente attuale, Marco Giunio. Trentacinque anni fa presero il via, su iniziativa del massimo dirigente e del consiglio federale di allora, i campionati a squadre della specialità Raffa. Inizialmente si optò per un campionato unico, senza distinzioni di categoria. A conquistare il titolo di campioni d’Italia, nei primi anni, furono le squadre del Centro-Nord: Rinascita Modena, Bassetti di Varese (per due anni consecutivi), la Capitolina di Roma e la Dorando Pietri di Modena. Il 1990 segnò una svolta, in quanto si decise di strutturare i campionati di Serie A, B e C (quest’ultimo venne mantenuto fino al 2016). Rispetto all’esordio, la Serie B (abolita due stagioni fa, quando il nuovo corso federale introdusse la Serie A2) cambiò pelle nell’ultimo periodo. Per soddisfare le esigenze e le richieste delle società si istituirono due gironi: quello del Centro-Nord e quello del Centro-Sud. Gradualmente cambiò anche la formula di svolgimento delle partite: da un incontro di terna, individuale e coppia ai punti 15, come nel regolamento internazionale, si arrivò, dopo vari interventi, agli 8 set attuali, ai punti 8. Si disputarono, così, due set di terna, due individuali e altri due set per due coppie. L’allora commissario tecnico Renato Scacchioli chiese e ottenne l’introduzione della regola del tiro di volo obbligatorio fino a una certa distanza, al fine di potenziare questa specialità e di rendere l’Italia più competitiva a livello internazionale. In epoca recente la Fib ha modificato ulteriormente la formula del campionato (si è eliminato un set di terna, mentre si è aggiunto un individuale), con l’obiettivo di introdurre successivamente il tiro di precisione (la specialità che sarebbe potuta rientrare nel progetto olimpico di Parigi 2024). Risale al 2001 la nascita dei campionati di promozione (destinati allo “sport per tutti”), che nel tempo hanno coinvolto più di 1500 società. Nel 2015, invece, con la riorganizzazione delle categorie della specialità Raffa, è stata eliminata la quarta (la D). Nelle stagioni 2018/2019 e 2019/2020 è stato introdotto un secondo girone della Serie A (8 squadre per ciascun raggruppamento) e il campionato di Serie A2, che prevede 4 gironi per un totale di 32 compagini: tale innovazione si spiega con la volontà, da parte dell’attuale dirigenza federale, di valorizzare il settore dell’Alto Livello, che rappresenta il “corpo scelto” della Fib stessa. La formula del campionato 2020/2021 è subordinata all’esito della stagione attuale, condizionata pesantemente dall’emergenza coronavirus: se tutto andrà come ufficializzato dalle attuali disposizioni tecniche, si tornerà alla Serie A con un girone unico (12 squadre al via) e con l’antica formula di due terne, due individuali e quattro coppie.
L’albo d’oro della Serie A: 1990 Mp Filtri (Milano); 1991-1992-1993 Lavinese Lecinova (Bologna); 1994 Demerolis (Teramo); 1995-1996 Cagliese (Pesaro Urbino); 1997 Demerolis (Teramo); 1998 Mediolanum (Milano); 1999 Monterotondo (Roma); 2000 Mp Filtri (Milano); 2001-2002 Mediolanum (Milano); 2003 La Pinetina (Roma); 2004 Ciar Colbordolo (Pesaro Urbino); 2005-2006-2007 Conf. Casagrande (Treviso); 2008-2009 Casagrande Fashion (Treviso); 2010 Montegridolfo Mulazzani (Rimini); 2011-2012 L’Aquila; 2013 La Pinetina (Roma); 2014 Ancona 2000 (Ancona); 2015 Boville (Roma); 2016 Alto Verbano (Varese), 2017 Mp Filtri Caccialanza (Milano); 2018 Boville (Roma); 2019 Mp Filtri Caccialanza (Milano).