Il “Pallino d’Oro” di Sambucheto: tradizione, agonismo e spettacolo
Dici Sambucheto e pensi subito al “Pallino d'Oro”. Non si tratta di una gara qualsiasi: alla pari del “Pallino” della Rinascita di Modena, infatti, la competizione organizzata dall'omonima bocciofila marchigiana è una delle più avvincenti e spettacolari della specialità Raffa. Nel trascorso 8 marzo si sarebbe dovuta disputare la quarantanovesima edizione. “Era tutto pronto”, dichiara il presidente Michele Vitanzi. “Purtroppo a causa dell'emergenza coronavirus siamo stati costretti ad annullarla”. Decisione soffertissima, ma inevitabile. Nel 2019 si impose Federico Patregnani, al termine di una dura battaglia contro Manuel Gattari: “Patregnani partì meglio”, ricorda il dirigente, che precisa: “Gattari però diede vita a una bellissima rimonta. Avrebbero meritato entrambi”. Il “Pallino” di Sambucheto è uno show nello show, tant’è che la presentazione dei finalisti e le premiazioni sono caratterizzate da una coreografia sbalorditiva. “L’anno scorso facemmo volare un drone, che simboleggiava l’Apollo 11 e l’allunaggio. Una volta “atterrato”, la hostess provvide a consegnare il trofeo a Patregnani, visibilmente emozionato. La scenografia del 2020 era ispirata alle celebrazioni per l’anniversario dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio: il vincitore della gara sarebbe stato il nostro artista”. La prima edizione del “Pallino” si svolse nel 1969 e a vincerlo fu Raul Stortoni. Da allora la kermesse si giocò ogni anno, fatta eccezione per due edizioni. Tre se si considera quella del triste anno in corso. I recordman di Sambucheto sono, guarda caso, due dei più grandi giocatori di tutti i tempi: Dante D’Alessandro (6 vittorie) e Gianluca Formicone (5). Il Palabocce è situato nella struttura (costruita da bocciofili e simpatizzanti) della cooperativa Val Potenza, con la quale si è instaurato un legame indissolubile. Il numero complessivo dei soci è di circa 250: “Le attività della bocciofila e della cooperativa consentono di coinvolgere giovani e non. Si può giocare a bocce ma anche a calcetto, a biliardo e a freccette”. Certo, in questo tempo in cui imperversa la pandemia manca profondamente la socialità: “La speranza di riprendere è forte, grande è il desiderio di stare insieme. Sotto l’aspetto sociale le bocce non hanno rivali”. E il “Pallino”? “Lo recupereremo”, assicura il presidente, “lo attendiamo come se dovessimo organizzarlo domani”.