La leggenda Antonio Riva ha battuto anche il coronavirus
La voce ancora flebile e il respiro affannoso dopo una lotta durata oltre un mese. Il peggio, però, è passato, cosicché si può dire che il grande Antonio Riva ha sconfitto il coronavirus. La leggenda della Raffa sta trascorrendo la convalescenza in clinica, insieme a sua moglie, colpita pure lei dal terribile morbo: “Siamo sposati da cinquantadue anni e abbiamo due figli, che non vedo dal 10 marzo scorso. Ci dobbiamo limitare a salutarci soltanto dal balcone”. Nato a Verbania, il campionissimo ha compiuto ottant’anni il 3 maggio scorso. “C’è chi mi chiama tutti i giorni, per conoscere le mie condizioni di salute. Mi ha telefonato parecchie volte anche il presidente federale De Sanctis: “Ci hai fatto preoccupare”, mi ha detto. Per i sanitari sono un miracolato. Da parte mia sono grato a tutti coloro che mi sono stati vicino”. Nella sua carriera ha vinto tutto, tant’è che nella hall of fame delle bocce occupa un posto particolare: “In qualità di giocatore prima e di tecnico poi ho conquistato una quarantina di titoli”. Da atleta ha vinto tre campionati mondiali, otto italiani e sei europei, nonché una miriade di altri trofei. Rievoca le coppe intercontinentali e i mondiali vinti con la Mediolanum: “Le bocce mi hanno dato tanto”, dichiara commosso. “Con la Nazionale ho vissuto esperienze bellissime. Purtroppo, per raggiunti limiti di età, come giocatore non ho potuto indossare a lungo la maglia azzurra. A quarantatré anni mi sono dovuto fermare”. Rispetto al passato le bocce hanno subito un cambiamento radicale: “Ai miei tempi si giocava sulla terra, che ci faceva impazzire. Ora, con l’avvento del sintetico, è tutto diverso”. Come saranno le bocce dopo il coronavirus? “Ripartire sarà dura, purtroppo la pandemia ha mietuto numerose vittime nel nostro sport. Il futuro? C’è ancora molta strada da fare, soprattutto per i giovani”. Di battaglie, Antonio Riva, ne ha superate tante: “Io potrei già tornare a casa, ma mia moglie ancora no ed io non la lascio sola”. La vittoria sul nemico invisibile è l’omaggio del più grande alle centinaia di tesserati deceduti a causa della patologia: Antonio Riva è sceso in campo e ha vinto per tutti.