"Il talento che s...boccia": Matteo Franci
Dal calcio alle bocce. È la storia di Matteo Franci, approdato di recente all’Aper di Perugia. Classe 1998, nativo di Bagno a Ripoli (piccolo comune a Est di Firenze), il giovane atleta toscano si è avvicinato alla specialità Raffa nell’aprile di otto anni fa. In poco tempo ha però lasciato subito il segno, rivelando un talento non comune. Nel 2016 ha conquistato i campionati italiani juniores nella specialità terna insieme ad Andrea Lascialfari e a Jean Paul Pacini. Invece l’anno successivo, a Lainate, “ho perso la finale a terna, tra i seniores, giocando con Fabio Matalucci e Giacomo Lorenzini”, afferma Matteo, che vanta già un’esperienza significativa nel mondo dell’Alto Livello. “Con la Montecatini Avis ho disputato complessivamente quattro campionati, fra Serie A e Serie B”. A gennaio tornerà nella massima serie con la sua nuova società, l’Aper di Perugia: “Desidero esprimermi al meglio delle mie potenzialità. Inoltre intendo crescere sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello caratteriale. Conosco già i miei compagni, molti dei quali di grandissima classe ed esperienza. E poi ci sono altri giovani, come Luca Valecchi”, prosegue Matteo, il quale, prima di trasferirsi alla Montecatini, ha mosso i primi passi nella Sestese. “Da giovanissimo giocavo a calcio, sport che ho praticato per sei anni. Ma, poiché mio nonno frequentava la bocciofila, dove io l’accompagnavo, piano, piano mi appassionai alle bocce”. Alla Sestese è stato seguito da Enzo Ceccarini. “Giunto a Montecatini, poco prima della maggiore età, ho conosciuto atleti di spessore, dai quali ho imparato tanto. Sono un bocciatore, tant’è che normalmente vengo impiegato come tiratore di terna e di coppia”. In epoca pre-Covid si allenava il pomeriggio e la sera, per un totale di quattro volte alla settimana. “Inoltre, per tenermi in forma, cammino regolarmente e vado in bicicletta”. A novembre ha “battezzato” il trasferimento all’Aper, trionfando subito a una provinciale individuale. Con la Nazionale Junior ha partecipato a uno stage, svoltosi al Centro Tecnico Federale di Roma: “Ho compiuto i diciott’anni proprio in occasione di quel collegiale, diretto da Dante D’Alessandro”. Ai giovani Matteo consiglia di superare i pregiudizi: “Le bocce non sono un passatempo per pensionati. Si tratta, invece, di uno sport che, sviluppando la concentrazione, fortifica psicologicamente”.