Flavia Morelli, tre titoli europei, due volte campionessa d’Italia Under 18 e una Coppa Italia femminile con Pesaro nel suo palmares, è un’atleta del ‘Club Giovani Azzurri’, istituito dalla Federazione Italiana Bocce allo scopo di promuovere l’immagine del movimento boccistico tramite i suoi sportivi più giovani e rappresentativi.

“Quando mi ha chiamato il ct Germana Cantarini – ha affermato l’azzurra classe 1999ho provato una certa emozione, nonostante fosse soltanto una candidatura. Ci sono diverse atlete forti e, quindi, già essere considerata d’interesse della Federazione è stato qualcosa di bello. A essere sincera, ci speravo ma non mi aspettavo, alla fine, di essere selezionata”.

 

“È stato emozionante il momento in cui ho letto la lettera del presidente federale Marco Giunio De Sanctis – le parole di Flavia MorelliAvevo appena finito di seguire una lezione universitaria a distanza quando ho visto la mail. Sarà una bella responsabilità, ma sono pronta per mettermi a disposizione della FIB nell’opera di promozione del nostro sport. È importante far capire che le bocce sono una disciplina giovane e dinamica. Voglio ripagare la fiducia che hanno riposto in me la Federbocce, il presidente De Sanctis e, ovviamente, il nostro ct che mi ha inserito nella rosa dei papabili”.

Un’emozione condivisa col padre Marziano, appena arrivata la comunicazione, “sono andato immediatamente a dirlo a mio padre e abbiamo festeggiato insieme”.

A differenza delle storie boccistiche, a frequentare per prima un bocciodromo è stata Flavia Morelli, rimasta folgorata dalla disciplina dopo aver partecipato a un progetto scolastico, “grazie alla mia passione per le bocce anche mio padre si è avvicinato al nostro sport”.

“Avevo appena nove anni e frequentavo la quarta elementare quando ho iniziato a giocare a bocce – ha ricordato Flavia Morelli, medaglia d’argento al Valore Atletico del Coni – Mio padre è sceso in campo per favorire la mia integrazione al bocciodromo. Essendo una bambina, ha iniziato a seguirmi il pomeriggio e non ha resistito al fascino del gioco”.

 

La 22enne atleta di Lucrezia è stata la prima ragazza a far parte di una nazionale mista. “Ho partecipato, nel 2018, al Quadrangolare Internazionale ‘Città di Campobasso’ e, per la prima volta, è stata sperimentata la coppia mista. Ho avuto l’onore di far parte di un gruppo con tre campioni della nostra disciplina. Nell’occasione ho giocato con Luca Santucci e mi sono trovata davvero bene, nonostante non lo conoscessi direttamente. Abbiamo vinto il torneo ed è stata un’enorme soddisfazione. L’anno successivo ho vinto l’Europeo nella coppia mista con Gianluca Manuelli e, ancora oggi, sono orgogliosa di quello che è stato il mio terzo titolo continentale”.

“Per una ragazza giocare nella coppia mista non è semplice – ha spiegato Morelli – Sei consapevole di giocare con un atleta agonisticamente più forte, che ha anche un modo differente di giocare. Gli uomini, generalmente, impostano le partite più sull’attacco rispetto alle donne. La responsabilità è enorme, anche perché devi restare costantemente concentrata per mantenere un livello di gioco altissimo”.

“Personalmente, nelle due esperienze azzurre in coppia mista, ho trovato due campioni, Santucci e Manuelli, che hanno ben interpretato il ruolo – ha confidato Morelli – In particolare, in occasione dell’Europeo, venivo da un anno difficile, per situazioni extra sportive, e la convocazione è stata inaspettata. L’esperienza continentale di Innsbruck è diventata più semplice del previsto, grazie al mio compagno Manuelli, bravo a incoraggiarmi e supportarmi per tutto l’Europeo. Non so, sinceramente, se avessi avuto lo stesso rendimento in un’altra formazione”.

“Rifarei ancora la scelta di giocare a bocce – ha proseguito Flavia Morelli – Per qualche anno ho praticato, contemporaneamente, anche la pallavolo. Ho scelto lo sport delle bocce, perché in campo riesco a trovare la mia dimensione, l’equilibrio e anche la mia intimità, ma anche per il fatto che tutti mi dicevano, sin da quando ero bambina, quanto fossi brava. Per certi versi, inoltre, avevo questo sport nel sangue, poiché, seppur solo amatorialmente, su due campi nello spazio davanti casa, anche mio nonno è un amante di questa disciplina”.

“Grazie alle bocce sono maturata più velocemente dei miei coetanei – il racconto dell’atleta marchigiana – Frequentare i bocciodromi mi ha allargato la visuale, scambiando le esperienze con persone di tutte le fasce d’età. Sono cresciuta velocemente e, oggi, facendo parte del ‘Club Giovani Azzurri’, grazie alla FIB, avrò modo di migliorarmi ancora, sia dal punto di vista sportivo che umano”.

 

Morelli, studentessa del secondo anno alla Facoltà di Scienze della Nutrizione dell’Università Carlo Bo di Urbino, concilia gli impegni sportivi con quelli universitari, “dando il meglio di me sia nello studio che nello sport”.

“Nell’ultimo anno, a dire il vero, complice la pandemia, ho approfittato per concentrarmi di più sullo studio – ha ammesso Morelli, insignita nel 2017 dell’MB FIB Award – Ora sto cercando di riprendere i ritmi pre-Covid e, in campo, ciò che balza all’occhio è la mancanza del ritmo-gara. Dovremo lavorare sull’aspetto psicologico, oltreché su quello tecnico-tattico”.

Morelli, a differenza di altre atlete, non ha trovato l’amore sui campi di bocce: “Al momento sono single – ha confidato – A dire il vero, però, le bocce resteranno impresse nei miei ricordi, perché proprio giocando a bocce ho avuto anche il mio primo fidanzato, Niko Bassi, che oggi gioca con la Vigasio Villafranca. Una storia non lunghissima, ma legata alla nostra comune passione sportiva”.

 

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