Scrivere il proprio nome nell’ambo d’oro, entrare nel mito. E’ questo che hanno fatto Luca Baccino, Mauro Carello, Guillermo Montemerlo e Giorgio Cavallo vincendo al PalaRavizza (il tempio italiano delle bocce), la 72ª edizione del Targa d’Oro di Alassio. La quadretta del Mondovì è risultata la migliore tra le 231 iscritte al torneo internazionale, appuntamento classico di primavera che raduna i migliori interpreti del volo. In finale il quartetto cuneese si è imposto di misura 8-7 sui rivali della Marenese Ivan Soligon, Lino Frare, Alessandro Porello e Franco Soligon. Nell’albo d’oro della competizione Baccino, Carello, Montemerlo e Cavallo succedono alla quadretta de La Perosina (Collet, Janzic, Mana e Data) vittoriosa lo scorso anno.

Ai colori del Mondovì la kermesse ligure ha sorriso anche sul fronte della Targa Bis dove a imporsi sono stati Stefano Delbene, Luca Cicchero, Emanuele Bruzzone e Gabriele Picasso grazie all’8-6 inferto a rivali de La Perosina Lorenzo Brero, Gregory Chirat, Alessandro Longo e Paolo Cerrera.

Spettacolo ed emozioni in campo anche nel Targa Rosa dove, al termine di una finalissima al cardiopalma la coppia della Borgonese composta da Francesca Carlini e Micol Perotto, l’ha spuntata 11-10 contro le giocatrici del Tre Valli Silvia Tornavacca e Manuela Murazzano. Per Micol Perotto si tratta della terza affermazione nella gara ligure dopo il primo successo ottenuto nel 2015 allora con la maglia del Rosta e in coppia con Nadia Camilla, compagna con la quale ha bissato poi nel 2021 ma questa volta sotto le insegne della Borgonese.

Anche i più giovani hanno sognato in grande ad Alassio. Nel Targa Junior hanno esultato i friulani della bocciofila Del Corno Riccardo Chittaro e Tommaso Chittaro. In finale hanno dominato con il risultato di 13-4 contro l’Auxilium di Federico Raneiro e Bryan Collet. Il successo del club di Rive d’Arcano (Udine) ha così interrotto l’egemonia dell’Auxilium che ha fatto sue le ultime tre edizioni con le coppie Buniva-Bollati, Buniva-Cagliero e Costa-Macario.

(Foto credit Dante Bonino)