Le nostre ragazze "in volo" verso i World Games
La decima edizione dei World Games in programma nella polacca Breslava, bussa alle porte e gli atleti italiani sudano, non tanto per la temperatura esterna, ma per le tabelle di allenamento imposte dai responsabili tecnici del team azzurro. Le quote rosa della specialità volo, Caterina Venturini e Serena Traversa, hanno forse il compito più arduo nel contesto femminile dei Giochi Mondiali, storicamente non favorevoli alle nostre portacolori nelle due specialità, quelle del tiro di precisione e tiro progressivo. Sul tappeto della precisione si confronterà la friulana Venturini che da quel tappeto ha raccolto un oro e un argento europei, un titolo italiano ed un record tricolore. “Si tratta di una prova particolare - ha tenuto a sottolineare la zarina di Udine - perché spesso è legata alla sorte di un millimetro. Resta il fatto che occorra una buona preparazione. Ed io mi sto sottoponendo ad un intenso lavoro. Ho la fortuna di poter usufruire della disponibilità del preparatore atletico della nazionale, Dario Campana, e una volta la settimana mi reco vicino a casa sua per una seduta mirata; oltre naturalmente ad allenarmi sui terreni della mia società, la Buttrio. Ma è un impegno quotidiano, anche perché non devo trascurare l'aspetto prettamente fisico. Quanto alle prospettive – prosegue la ventiquattrenne che dal 2010 veste la maglia azzurra – si parte ovviamente per far bene, con la consapevolezza che si tratta di un contesto mondiale. Se poi non arriva una medaglia importante, basta far fare bella figura alla nostra nazionale, con punteggi onorevoli. Ho saputo di essere stata convocata per i Giochi, prima del master di Centallo. Nonostante la mia esperienza internazionale non nascondo che questa vigilia è vissuta come tutte le altre con grande intensità emotiva“. L'attesa è simile anche per Serena Traversa, diciannove anni a ottobre, impegnata nel tiro progressivo. “Mi hanno informato della convocazione durante le finali di Chieri – ha affermato la vichinga della Vallesusa, portacolori della Borgonese – e debbo ammettere che la cosa mi ha inorgoglito. Difendere l'Italia in un contesto simile non sarà facile, anche alla luce delle ultime prestazioni delle atlete cinesi e francesi. Ma occorre provarci. Non c'è mai nulla di determinato. L'esperienza di un europeo ed un mondiale, mi consentono di non dare nulla per scontato“. Dopo nove titoli italiani, di cui sei colti lo scorso anno, Serena da la caccia a qualcosa di più prezioso. Lo si intuisce dall'intensità degli allenamenti a cui si è sottoposta con la determinazione che la contraddistingue. “Si, sto seguendo alla lettera un programma di sedute di lavoro, frutto di una tabella imposta dal preparatore atletico della nazionale Fulvio Peira“.
Foto di Dante Bonino