Serie A, per la Forti Sani scudetto al cardiopalma. Panero: "Match seguito col cuore"
Un successo sofferto sino all'ultimo secondo, sulla traiettoria dell'ultima boccia giocata, assume un valore ancor più importante e libera i cuori dei protagonisti in campo e fuori, dalla stretta impressa dalla tensione. Si è conclusa così, sul filo di lana di un match spettacolare, la sfida scudetto fra la trevigiana Marenese e la cuneese Forti Sani, i due team rispettivamente primo e secondo al termine della fase di qualificazione. E' stata la formazione piemontese a farsi incoronare nuova regina, strappando il titolo alla detentrice Borgonese. Il presidente della squadra di Fossano, Walter Panero, non aveva mai vissuto una tale tensione per un epilogo in perfetto stile hitchcockiano. “ Dopo il successo ai danni delle campionesse in carica della Borgonese – ha affermato il massimo responsabile della Forti Sani – è maturata la sensazione che avremmo potuto giocarcela ad armi pari con la Marenese. Subito abbiamo sofferto. Le sconfitte nel combinato di Mandola, quella individuale di Avveduto e della coppia Falconieri-Pautassi, hanno creato un tantino di apprensione. Per fortuna Barbara (Gerbaudo, ndr) ci ha messo una pezza, vincendo la sua individuale. La tensione è iniziata a salire nel corso della staffetta. Sono state brave Avveduto e Falconieri, pur tirando due bocciate in meno delle avversarie, a colpirne anche loro 32. Un punticino giusto per il morale e importante per il prosieguo dell'incontro. La fiducia non ha vacillato dopo il tiro di precisione, dove sapevamo che le marenesi si erano sempre espresse molto bene. Loro sono riuscite a mettere in cassaforte tre punti, ma il successo di Gerbaudo ci ha tenuto in gara. Il tiro progressivo – ha proseguito Panero – è stato un primo attentato alle coronarie. Una nostra sconfitta ci avrebbe precluso ogni possibilità. Sia Falconieri che Rebora si sono rese protagoniste di una corsa entusiasmante sotto il profilo dell'incertezza. Per nostra fortuna la bocciata in più di Gaia ci ha consentito di presentarci all'ultimo turno con un divario di tre lunghezze. E qui è proseguita la sofferenza. Ad alimentare la speranza sono stati i due successi, prima di Oddone, poi della coppia Gerbaudo-Pautassi. Ma la vittoria dell'altro tandem marenese ha proiettato le attese sulla sfida individuale fra Mandola e Basei. Penso che sia da una parte che dall'altra, abbiamo tutti accompagnato con occhi e cuore le bocce giocate. Sul punteggio di 9-8, a tempo scaduto, Mandola ha tentato il colpo sul pallino, sfiorandolo. Punto in terra per noi, e Basei è rimasta con tre bocce in mano. Con la prima bocciata ha colpito la sua; poi è andata a punto, ma l'ha persa larga. Con la terza abbiamo vissuto l'epilogo del film Match Point.Nel nostro caso la pallina ha assunto le sembianze della boccia della Basei : se si infila a sinistra vale la partita e lo scudetto, infilandosi a destra ci ha regalato il titolo “. Le protagoniste dell'impresa : Paola Mandola, Gaia Falconieri, Valentina Avveduto, Barbara Gerbaudo, Liliana Cavaglià, Norma Pautassi, Giuseppina Cuccaro, Cristina Bonesio, Raffaella Marengo, Cristina Oddone, guidate dal tecnico Marco Vignale.